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PIANO TRANSIZIONE 5.0, A GENNAIO E' PREVISTO IL DECRETO PNRR CONTENENTE I DETTAGLI

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha subìto delle modifiche significative grazie alla recente approvazione (lo scorso mese) della Commissione Europea e all’introduzione delle nuove agevolazioni per l’Industria 5.0. Allo stato attuale comprende ben 66 riforme, 7 in più rispetto al piano originario, e un totale di 150 investimenti per complessivi 194,4 miliardi di euro.


Come accennato, la modifica più interessante riguarda il Piano Transizione Industria 5.0, che metterà a disposizione 6,3 miliardi di euro a valere sul "RePowerEU" (il piano per porre fine alla dipendenza dell'Unione Europea dai combustibili fossili provenienti dalla Russia ed affrontare la crisi climatica) come incentivo alla transizione energetica dei processi produttivi verso un modello di produzione efficiente, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili. La cifra, stanziata prevalentemente per il biennio 2024-2025, andrà a sommarsi ai fondi già previsti per il corrente il Piano Transizione 4.0, aiutando le imprese, che potranno comunque continuare a sostenere investimenti nell'acquisto di beni 4.0, con una serie di incentivi green basati sul risparmio energetico e sul miglioramento dell'efficienza globale del comparto produttivo.


Il piano prevede che i fondi destinati alle imprese per il processo di transizione 4.0 siano distribuiti come segue:


  • 3.780 milioni di euro per investimenti green e di efficienza energetica;

  • 1.890 milioni di euro per incentivare gli investimenti in impianti di autoproduzione ed autoconsumo di energia rinnovabile (escluse le biomasse);

  • 630 milioni di euro (10% del totale) per la formazione del personale funzionale alla transizione green.


Le agevolazioni si configurano sotto forma di crediti d’imposta che andranno ad agevolare le spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 dalle imprese che investono in queste tre tipologie di attività:


  • Investimenti 5.0: credito d’imposta fino al 40% delle spese sostenute per l’acquisto di beni strumentali 4.0 materiali e immateriali mirati all’efficienza energetica o al risparmio energetico. Le aliquote più elevate spetteranno alle imprese che dimostreranno una riduzione di almeno il 3% del consumo finale di energia oppure un risparmio energetico conseguito in relazione ad un determinato processo, di almeno il 5% rispetto ai consumi dello stesso processo registrati prima dell’acquisizione dei beni 4.0.

  • Formazione 5.0: credito d’imposta per agevolare le spese sostenute per formare il personale nell’acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde delle imprese.

  • Fotovoltaico 5.0: credito d’imposta per agevolare l’acquisto di impianti di autoproduzione/autoconsumo di energia rinnovabile (ad esclusione delle biomasse).


In aggiunta alle agevolazioni Industria 5.0, il piano destina ulteriori 6 miliardi circa a favore delle imprese per investimenti inerenti a:


  • fotovoltaico;

  • agrisolare;

  • contratti di sviluppo per filiere strategiche per la transizione green, per la filiera del settore agricolo e altre filiere.


Entrando nel dettaglio dei punti precedenti, saranno previsti 320 milioni di euro, sotto forma di contributi a fondo perduto fino ad un massimo del 50%, da destinare alle PMI che acquistano sistemi e tecnologie digitali per la produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo e l’accumulo di energia.


Saranno inoltre destinati 2 miliardi di euro per supportare le filiere nei processi produttivi strategici e nella sostenibilità ambientale, 500 milioni di euro per Contratti di sviluppo di altre filiere, non classificate come green ed ulteriori 2 miliardi di euro per i Contratti di filiera destinati ad imprese agricole ed agroindustriali. L’agevolazione prevede, anche in questo caso, un contributo a fondo perduto fino ad un massimo del 50%, quota elevata al 60% nelle regioni del Mezzogiorno.


Saranno infine previsti 850 milioni di euro per il rifinanziamento del Bando "Parco agrisolare", che prevedeva, nella sua versione originaria, un contributo a fondo perduto variabile dal 30% all’80% in base alla tipologia di azienda ed alla potenza dell’impianto fotovoltaico installato, fino ad un massimo di spesa di 2,3 milioni di euro.


Ulteriori dettagli verranno resi noti alla pubblicazione di appositi decreti attuativi previsti entro la fine del mese di gennaio.




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