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NOVITA' DAL MIMIT: RIFINANZIATA LA "NUOVA SABATINI" E MAGGIORI CERTEZZE SUL CREDITO D'IMPOSTA R&S

Aggiornamento: 25 apr

NB ricordiamo che la Legge di Bilancio 2024 (n. 213/2023) ha disposto un’ulteriore rifinanziamento della misura "Nuova Sabatini" per l'annualità 2024, con 100 milioni di euro. Al 15 aprile 2024, il contatore del Ministero delle Imprese e del Made in Italy segnava come le risorse occupate fossero il 98% del totale degli stanziamenti complessivi, con un importo disponibile pari a poco meno di 105 milioni di euro sui quasi 4,5 miliardi di euro di fondi stanziati da quando la misura "Nuova Sabatini" è stata attivata. Al tasso di sfruttamento attuale non manca quindi molto all'esaurimento delle risorse per questa annualità.


Nel Consiglio dei Ministri di ieri, 16 ottobre 2023, "sono state approvate una serie di misure rilevanti per le imprese, a supporto diretto del sistema produttivo, di chi investe e chi produce in Italia, anche per favorire il reshoring”, sottolinea il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine del Cdm, in riferimento ai provvedimenti contenuti nei decreti “Anticipazioni Finanziarie” e “Fiscalità internazionale” collegati alla Legge di Bilancio. Di seguito analizziamo le novità nel dettaglio:


Rifinanziata per il 2023 la Nuova Sabatini


Il provvedimento più significativo prevede il rifinanziamento della Nuova Sabatini attraverso 50 milioni di euro utilizzabili da subito per l'annualità 2023. La novità più rilevante di questa misura è che il finanziamento sarà reso fruibile per le imprese richiedenti in un’unica tranche consentendo l’accorpamento delle rate. La misura, come noto, sostiene gli investimenti in beni strumentali effettuati da micro, piccole e medie imprese facilitando l’accesso al credito con tassi di interesse agevolati. Questo provvedimento assume ancora più rilevanza nel contesto attuale, data la stretta sui tassi applicata dalla BCE nell’ultimo anno. Nella successiva Legge di Bilancio sarà poi rifinanziata la legge Sabatini per il 2024.


Ricordiamo come la Nuova Sabatini preveda agevolazioni volte a sostenere gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.


I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ossia a spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale ed a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.


Gli investimenti devono soddisfare inoltre i seguenti requisiti: autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito, e correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.


Più certezza e più tempo per il credito d’imposta “Ricerca e Sviluppo”


Il secondo provvedimento consente di allineare temporalmente il sistema di certificazione del credito d'imposta, approvato il 15 settembre scorso e operativo dal prossimo anno, con i termini per il possibile riversamento che vengono prorogati al 30 giugno 2024. In questo modo l'Albo dei certificatori, appena istituto, potrà dare certezza su chi ne abbia davvero diritto.


Reshoring, abbassate le imposte per chi torna a produrre in Italia.


Vengono infine definite disposizioni importanti sul tema del reshoring, attraverso l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall’estero con i propri impianti di produzione. Al contempo viene previsto per le imprese fruitrici di tale incentivo l’obbligo di restituzione di quanto ricevuto ove delocalizzassero nuovamente le attività, nelle modalità previste nel recente decreto sugli asset strategici convertito in legge dal Parlamento. Quindi sì al reshoring, no alle delocalizzazioni.



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