E' in procinto di essere emanato il decreto attuativo contenente le regole e le procedure del nuovo Fondo per l'imprenditoria femminile, previsto in origine nel mese di marzo. L’obiettivo del Fondo Impresa Donna (così verrà verosimilmente chiamato) è quello di incentivare la partecipazione femminile al mondo delle imprese, supportando le competenze e la creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto.
Saranno inizialmente disponibili 40 milioni di euro ai quali si aggiungeranno, in un secondo momento, le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pari a 400 milioni di euro, previste nell'ambito della missione "Inclusione e coesione" per la creazione di aziende guidate da donne. In particolare la bozza del decreto divide gli interventi in tre assi principali: nascita, consolidamento e diffusione della cultura imprenditoriale. Ai primi due verranno assegnati 32,5 milioni di euro mentre al terzo 6,2 milioni di euro. I rimanenti 1,3 milioni di euro sono destinati alla gestione della misura che verrà affidata a Invitalia.
Il mix di aiuti, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, dovrebbe rivolgersi a quattro categorie di beneficiari:
cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi di donne;
imprese individuali la cui titolare è una donna;
lavoratrici autonome.
Saranno ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo con programmi di investimento da realizzare entro due anni il cui tetto di spese ammissibili è fissato a 250.000 euro per le nuove imprese e a 400.000 euro per quelle già esistenti.
A livello di agevolazioni è prevista una differenziazione a seconda dell'asse di riferimento. Per il primo asse, la nascita, saranno previsti contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100.000 euro copriranno l'80% fino ad un massimo di 50.000 euro (per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura salirà al 90%) mentre nel caso in cui il programma preveda spese superiori ai 100.000 euro e fino a 250.000 euro la copertura scende al 50%. Per quanto riguarda il secondo asse, il consolidamento, per le imprese costituite da almeno 12 mesi e fino a 36 mesi, le agevolazioni si configurano al 50% a fondo perduto e per l'altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero fino all'80% delle spese ammissibili. Oltre i 36 mesi le spese di capitale circolante sono agevolate solo attraverso il fondo perduto mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Saranno ammissibili solo le spese sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda.
Tra le spese ammissibili rientreranno:
Immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all'attività d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata. Tra queste, oltre all'acquisto, rientrano le spese connesse all'installazione di macchinari, impianti ed attrezzature, le opere edili esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa e le strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata, purché amovibili;
immobilizzazioni immateriali necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata. Tra queste rientrano l'acquisizione di brevetti e l'acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa (progettazione e sviluppo di software applicativi, piattaforme digitali, applicazioni, soluzioni digitali per i prodotti/servizi offerti e per i relativi processi di produzione/erogazione, sviluppo di portali web anche al solo scopo promozionale);
servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
spese del personale dipendente assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nel progetto oggetto di agevolazione.
esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili, per le agevolazioni concesse ad imprese costituende o costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda e nel limite del 25% delle spese complessivamente ammissibili (o nella misura massima dell'80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi chiusi alla data di presentazione), per le agevolazioni concesse per il rafforzamento di imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda. Tra queste rientrano i costi per le materie prime, sussidiarie e materiali di consumo, i servizi di carattere ordinario, il godimento di beni terzi (affitto, canoni di leasing) e gli oneri per la garanzia (fidejussione o polizza fidejussoria) richiesta nel caso di erogazione dell'anticipazione pari al 20% delle agevolazioni concesse.
Con un successivo provvedimento del MISE verrà fissata la data di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma dedicata e verranno valutate secondo l’ordine di presentazione attraverso un esame di merito. Quest'ultimo andrà a considerare i vari criteri, dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con premialità specifiche assegnate alle iniziative ad alta tecnologia.
La sede legale e/o operativa dell'impresa, costituita da meno di un anno, dovrà essere collocata in Italia e saranno ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l'attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva di accoglimento della domanda, trasmettano la documentazione sull'avvenuta costituzione, sulla falsariga di altre misure analoghe gestite da Invitalia.
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