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AGEVOLAZIONI DEL PNRR PER IL SETTORE DEL TURISMO

Allo scopo di migliorare la qualità dell'offerta ricettiva nazionale, sta per essere pubblicato il decreto ministeriale che definisce le norme di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il tutto comparto turistico.


Per le imprese alberghiere, le strutture che svolgono attività agrituristica, le strutture ricettive all'aria aperta, nonché le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi stabilimenti balneari, stabilimenti termali, porti turistici e parchi tematici) è previsto un credito d'imposta (utilizzabile esclusivamente in compensazione e cedibile) nella misura dell'80% delle spese ammissibili (incluso il servizio di progettazione), sostenute per la realizzazione, nel rispetto dei princìpi della "progettazione universale", di cui alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, stipulata a New York il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 3 marzo 2009 n. 18, dei seguenti interventi:

  • interventi di incremento dell'efficienza energetica delle strutture di riqualificazione antisismica;

  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazioni edilizie funzionali alla realizzazione degli interventi di cui ai primi due punti;

  • realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento di attività termali;

  • spese per la digitalizzazione.

Per gli stessi interventi e destinatari, è riconosciuto altresì un contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a 40.000 euro fruibile anche indipendentemente dal credito di imposta. Detto contributo potrà essere aumentato, anche cumulativamente, come segue:

  • fino ad ulteriori 30.000 euro, qualora l’intervento preveda una quota di spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica di almeno il 15 per cento dell’importo totale dell’intervento;

  • fino ad ulteriori 20.000 euro, qualora l’impresa o la società sia a maggioranza femminile o giovanile (età compresa tra i 18 anni e 35 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda);

  • fino ad ulteriori 10.000 euro per le imprese la cui sede operativa sia ubicata nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura massima del contributo a fondo perduto non potrà comunque superare il limite di 100.000 euro complessivi mentre l’ammontare massimo dei contributi sarà erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda, un’anticipazione non superiore al 30%, a fronte della presentazione di idonea garanzia.


Le spese ammissibili inerenti il progetto e non coperte dagli incentivi potranno fruire anche del finanziamento a tasso agevolato previsto dal decreto del 22 dicembre 2017 recante "Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l'efficienza energetica" a condizione che almeno il 50% di tali costi sia dedicato alla riqualificazione energetica.


Gli incentivi saranno erogati annualmente fino ad esaurimento delle risorse stanziate per ciascuna annualità secondo l’ordine cronologico delle domande. La dotazione finanziaria ammonta rispettivamente a 500 milioni di euro (100 milioni per il 2022, 180 milioni per il biennio 2023-2024 e 40 milioni per il 2025) per gli interventi che partiranno dopo l'entrata in vigore del decreto ministeriale, e 480 milioni di euro (180 milioni per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 100 milioni per il 2022) per gli interventi conclusi prima dell'entrata in vigore del decreto ministeriale.


Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il Ministero provvederà a pubblicare il decreto attuativo contenente e modalità applicative per l'erogazione degli incentivi.



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