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SIMEST - SOSTEGNO ALLE IMPRESE ITALIANE ESPORTATRICI IN UCRAINA, RUSSIA E BIELORUSSIA

Simest mette a disposizione un finanziamento, attivo dalle ore 09:00 del 3 maggio 2023, con rimborso a tasso zero ed eventuale quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 40% dell'intervento agevolativo complessivo, nel limite di 2 milioni di agevolazione, a sostegno delle imprese italiane che esportano direttamente verso l'Ucraina, la Federazione Russa e/o la Bielorussia, colpite dalla crisi a seguito dei recenti avvenimenti geopolitici, con conseguente perdita di fatturato estero nei predetti Paesi nell'esercizio 2022.


L'importo massimo finanziabile è pari a 2,5 milioni di euro in funzione della classe di scoring e comunque non superiore al 25% dei ricavi medi risultati dagli ultimi due bilanci depositati dall'impresa.


La durata del finanziamento è pari a 6 anni due cui 2 di preammortamento.


Potranno beneficiare dell'agevolazione le PMI e MidCap italiane (sede legale o residenza fiscale) con sede operativa in Italia attiva alla data del 31 dicembre 2021 (oltre che alla data di presentazione della domanda), regolarmente costituite, iscritte al Registro delle Imprese ed attive, che abbiano depositato, presso il Registro delle Imprese, almeno due bilanci relativi a due esercizi completi e che abbiano realizzato, nel biennio 2020 - 2021, un rapporto tra fatturato medio export verso Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia su fatturato medio export complessivo di almeno il 10%, subendo una flessione dei ricavi da tali aree a seguito del conflitto, come dichiarato e asseverato da un soggetto indipendente iscritto al Registro dei Revisori Contabili.


Saranno ammissibili le seguenti spese:

  • spese per la realizzazione di investimenti produttivi, anche in Italia, tra cui: acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti; tecnologie hardware e software digitali in genere, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;

  • spese di investimento per la realizzazione di una nuova struttura, anche temporanea, o per il potenziamento di una struttura esistente in un Paese estero alternativo a Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia, intesa come ufficio, negozio, corner o showroom. E' considerata ammissibile la struttura affittata/acquistata/ potenziata nel periodo di realizzazione;

  • spese per investimenti per la sostenibilità in Italia (es. interventi di efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, etc.) dell'impresa richiedente;

  • spese per consulenze e studi volti all'individuazione di mercati esteri alternativi a Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia o al potenziamento della presenta su mercati esteri alternativi;

  • spese per certificazioni e/o omologazioni di prodotto, registrazione di marchi, brevetti, etc. in mercati esteri individuati alternativi a Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia;

  • spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale (fino al 40% dell'intervento agevolativo qualora in fase di rendicontazione l'impresa richiedente dimostri di aver subito, nell'esercizio 2022 un incremento dei costi energetici superiore al 100% come risultante dal confronto del Bilancio 2022 rispetto al precedente). Tali investimenti dovranno risultare nell’attivo patrimoniale;

  • spese per la consulenza finalizzata alla presentazione della domanda di intervento agevolativo e alle asseverazioni rese dal Revisore, per un valore corrispondente fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato.

Le spese dovranno essere sostenute successivamente alla data di ricezione del CUP e riferite ad attività svolte nel periodo di realizzazione, con la sola eccezione delle attività relative alle consulenze finalizzate alla presentazione della richiesta di intervento agevolativo.


Le richieste di finanziamento potranno essere presentate entro le ore 18:00 del 31 ottobre 2023, salvo esaurimento anticipato dei fondi a disposizione.


Il finanziamento a tasso zero è in regime "de minimis" mentre la quota di fondo perduto rientra nel "Temporary Crisis Framework", il Quadro temporaneo di crisi per sostenere l'economia nel contesto geopolitico attuale.



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