Regione Toscana intende agevolare la realizzazione di progetti di efficientamento energetico dei processi produttivi delle imprese nel proprio territorio attraverso la concessione di agevolazioni sotto forma di sovvenzione a fondo perduto.
La dotazione finanziaria complessivamente messa a disposizione è pari a poco più di 1,7 milioni di euro con possibilità di integrazioni fino a 5,5 milioni di euro.
Potranno presentare domanda le micro, piccole e medie imprese e le grandi imprese in forma singola, i professionisti in forma singola e gli studi associati composti da professionisti titolari di autonoma partita IVA. La domanda potrà essere presentata sia dal proprietario dell'immobile oggetto della domanda di contributo, sia dal soggetto che lo detiene per la gestione dell'attività economica (affittuario, locatario, etc.).
Le imprese, ubicate sul territorio regionale, dovranno esercitare, alla data di presentazione della domanda, un'attività economica identificata come prevalente rientrante in uno dei seguenti Codici ATECO:
B – Estrazione di minerali da cave e miniere;
C – Attività manifatturiere;
D – Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata;
E – Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento;
F – Costruzioni;
G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli, ad esclusione delle categorie 45.11.02, 45.19.02, 45.31.02, 45.40.12 e 45.40.22 e del gruppo 46.1;
H – Trasporto e magazzinaggio;
I – Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione;
J – Servizi di informazione e comunicazione;
M – Attività professionali, scientifiche e tecniche;
N – Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese;
P – Istruzione;
Q – Sanità e assistenza sociale, ad esclusione del gruppo 86.1;
R – Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento;
S – Altre attività di servizi, ad esclusione della divisione 94.
Oltre al codice ATECO 85 del settore P – Istruzione e relative sottoclassi.
Il progetto dovrà riguardare interventi da realizzarsi su una singola unità produttiva locale o sede operativa consistente in uno o più edifici o unità immobiliari di proprietà, o nelle disponibilità del soggetto richiedente. È possibile presentare una domanda che riguarda più edifici o unità immobiliari solo qualora siano alimentati dallo stesso contatore elettrico e/o gas. In caso di più edifici o unità immobiliari aventi propri contatori elettrici e/o gas ma facenti parte dello stesso sito produttivo è possibile presentare un’unica domanda.
Il progetto dovrà inoltre prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento:
recupero calore di processo da forni, cogenerazioni, trasformatori, motori, compressori o da altre apparecchiature;
coibentazioni compatibili con i processi produttivi;
automazione e regolazione degli impianti di produzione;
movimentazione elettrica;
accumulo, riciclo e recupero acqua di processo;
accumulo, recupero acqua per teleriscaldamento;
rifasamento dell'impianto elettrico;
introduzione/sostituzione di motori, pompe, inverter, compressori, gruppi frigoriferi o pompe di calore;
sistemi di ottimizzazione del ciclo vapore;
altra tipologia di intervento che modifica l’impianto produttivo volto alla riduzione dei consumi energetici.
Le domande, ai fini dell’ammissibilità, devono prevedere un progetto che consegua una quota di risparmio energetico, rispetto ai consumi di energia primaria ante intervento, maggiore del 20% in riferimento alla singola area funzionale/processo produttivo/macchinario oggetto di intervento.
Il progetto deve comunque prevedere una riduzione dei consumi totali di energia primaria, rispetto ai consumi totali di energia primaria ante intervento, maggiore del 10% relativi allo stabilimento/sede operativa dell’impresa e in riferimento a ciascun vettore energetico oggetto di intervento.
La riduzione dei consumi energetici di cui sopra deve essere calcolata tenendo conto di opportuni e comprovabili fattori di normalizzazione nel periodo preso a riferimento.
Saranno ammissibili solo progetti per cui sia stata redatta per la singola unità produttiva locale o sede operativa una Diagnosi Energetica, elaborata con i consumi degli ultimi tre anni, da allegare alla domanda. Ciascuna tipologia di intervento ammissibile del progetto deve essere fondato sulla base delle risultanze della diagnosi energetica. Il progetto dovrà inoltre rispettare il principio di non arrecare danno significativo all'ambiente (DNSH).
L'avvio dei lavori non dovrà essere precedente alla data di presentazione della domanda e non saranno ammissibili progetti per cui, alla data di presentazione della domanda, non sia stata presentata, laddove previsto, almeno la richiesta per ottenere il titolo edilizio ed energetico per realizzare ciascuno degli interventi del progetto nei casi previsti da legge.
L’inizio del progetto è stabilito convenzionalmente nel primo giorno successivo alla data di comunicazione dell’avvenuta approvazione del provvedimento amministrativo di concessione dell’aiuto mentre il termine finale per la realizzazione del progetto è convenzionalmente stabilito in 18 mesi decorrenti dall’inizio del progetto, con possibilità di richieste di proroga adeguatamente motivate che complessivamente non dovranno superare 12 mesi.
Sono ammissibili esclusivamente le seguenti voci di costo al netto di IVA, sostenute a partire dalla data di inizio progetto, convenzionale o anticipato, se direttamente pertinenti all’unità produttiva locale/sede operativa oggetto di intervento:
spese per investimenti materiali quali fornitura, installazione e posa in opera di impianti, macchinari, attrezzature, sistemi, materiali e componenti necessari alla realizzazione del progetto;
spese per opere edili ed impiantistiche strettamente necessarie e connesse alla realizzazione degli interventi oggetto della domanda;
spese tecniche per progettazione, direzione lavori, sicurezza, collaudo nonché certificazione degli impianti, dei macchinari, dei sistemi e delle opere, studi e/o consulenze specialistiche, indagini, diagnosi energetica (ad esclusione di quella prevista dall’art.8 del D.Lgs.102/2014).
Le suddette spese tecniche sono ammesse in misura non superiore al 10% del totale delle spese ammissibili e comunque di importo non superiore a 25.000 euro, purché le stesse siano strettamente connesse e necessarie alla preparazione e realizzazione degli interventi oggetto della domanda, come risultante in modo specifico ed univoco da idonea documentazione contrattuale inerente l'affidamento dei relativi incarichi.
L’importo totale delle spese ammissibili del progetto presentato dev'essere non inferiore a 100.000 euro e non superiore a 500.000 euro. La dimensione minima dell’investimento per l’intero progetto dovrà essere mantenuta e assicurata sia in fase di richiesta di eventuali variazioni che in fase di rendicontazione delle spese sostenute per la sua realizzazione. Pertanto, qualora a seguito delle verifiche istruttorie in fase di richieste di variazione e/o di rendicontazione delle spese sostenute, dovesse risultare che quelle effettivamente ammesse siano inferiori a tale dimensione minima, il contributo concesso sarà revocato.
L'agevolazione verrà concessa sotto forma di un contributo a fondo perduto di intensità variabile secondo la dimensione dell'impresa, come specificato di seguito:
Micro-Piccola impresa: 25% delle spese ammissibili;
Media impresa: 20% delle spese ammissibili;
Grande impresa: 15% delle spese ammissibili.
La quantificazione dei costi ammissibili dovrà essere adeguatamente giustificata e dettagliata all’interno della relazione tecnica di progetto da allegare alla domanda.
La domanda potrà essere presentata, esclusivamente online sull'apposito portale messo a disposizione dall'Ente, a partire dalle ore 10.00 del 16 ottobre 2024 e fino alle ore 16.00 del 7 gennaio 2025.
L’agevolazione è concessa ai sensi degli artt. 38 e 49 del Reg. UE 651/2014 della Commissione del 17/06/2014 e ss.mm.ii. che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli artt. 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
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