Una recente bozza della nuova legge di bilancio prevede la proroga, fino al 31 dicembre 2022, del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno dal termine originario fissato a fine dicembre 2021. L'agevolazione è destinata alle imprese delle regioni del sud Italia che vogliano investire in macchinari, impianti ed attrezzature e prevede un credito d'imposta in misura variabile dal 25% al 45% in base alla dimensione aziendale. E' importante precisare come questa misura non infici l'accesso al più tradizionale credito d'imposta in beni strumentali (ex iper e super-ammortamento) in quanto cumulabile con esso secondo quanto disposto dal piano Transizione 4.0. Il ricorso combinato alle due agevolazioni, permetterebbe quindi di coprire in maniera quasi integrale gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2021.
Ulteriori modifiche alla bozza originale stabiliscono altresì la proroga del credito d'imposta potenziato per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno per il biennio 2021-2022, anche per progetti in materia di Covid-19. Al fine di incentivare più efficacemente l'avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il credito d'imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo spetta per gli anni 2021 e 2022:
nella misura del 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone ed il cui fatturato annuo è pari almeno a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è di almeno 43 milioni di euro;
nella misura del 35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;
nella misura del 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.
Oltre a ciò, al fine di favorire, nell’ambito dell’economia della conoscenza, il perseguimento di obiettivi di sviluppo, coesione e competitività dei territori nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, verrà promossa la costituzione di Ecosistemi dell’innovazione, attraverso la riqualificazione o la creazione di infrastrutture materiali e immateriali per lo svolgimento di attività di formazione, ricerca multidisciplinare e creazione di impresa, con la collaborazione attiva di università, enti di ricerca, imprese, pubbliche amministrazioni e organizzazioni del terzo settore.
Per la costituzione di tali strutture, con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica, su proposta del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, sono assegnate al Ministero per l’Università e la Ricerca, nell’ambito del Piano Sviluppo e Coesione (PSC) di competenza, risorse entro un limite massimo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione per il ciclo di programmazione 2021-27. Al finanziamento degli interventi possono contribuire anche le risorse relative ai fondi strutturali europei per il ciclo di programmazione 2021-27 nonché ulteriori risorse assegnate all’Italia nel contesto delle decisioni assunte dal Consiglio Europeo del prossimo luglio.
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